Sant’Angelo Muxaro sorge sulla sommità di un colle dai fianchi scoscesi, a dominio del fiume Platani (l’antico Halykos). La città, in cui si riconosce la mitica Camico, sarebbe stata fortificata dal celebre architetto Dedalo che, in fuga dal re cretese Minosse, avrebbe avuto ospitalità dal re sicano Kokalos.
Sul pendio meridionale del colle si estende la necropoli, di cui sono state messe in luce oltre duecento tombe scavate nella roccia, del tipo a grotticella e del tipo a tholos, databili dal XIII al VI sec. a .C.
Le tombe sono precedute da lunghi corridoi che conducono alla camera sepolcrale, a pianta circolare e tetto a volta convessa.
Da Sant’Angelo proviene il gruppo più cospicuo di ori della Sicilia indigena, costituito da due pesanti anelli d’oro con castone inciso e da quattro patere, cioè basse scodelle, di cui una sola superstite, oggi al British Museum.
Il Museo archeologico di Palazzo Arnone si trova in Piazza Umberto I e raccoglie una significativa selezione dei corredi delle tombe (materiali dal XII al VI sec. a.C.) e materiali dal territorio.