La poetica di Luigi Pirandello è indissolubilmente legata ai luoghi della sua giovinezza, in primis alla celebre casa dove nacque. La casa natale è posta ad Est del vallone di Contrada Caos e domina un altipiano a strapiombo sul mare caratterizzato da alberi di ulivi e querce. Pur sorgendo sul suolo agrigentino, è posizionata in un luogo quasi sospeso tra il Capoluogo ed il Molo di Girgenti. L’abitazione, proprio in virtù di questa sua collocazione, deve aver assunto per il drammaturgo il ruolo di osservatorio della società a lui contemporanea: saper raccontare il malessere della classe piccolo-borghese che popola il suo mondo letterario ha reso Luigi Pirandello uno degli scrittori novecenteschi più rilevanti del panorama mondiale, come comprovato dal conferimento del premio Nobel assegnatogli nel 1934.

L’edificio risale al 1700 e rientra tra i beni a disposizione della famiglia materna dell’autore, i Ricci Gramitto, già dal 1817. Nel 1867, anno di nascita di Luigi, la famiglia Pirandello sceglie di rifugiarsi nell’abitazione per scampare all’epidemia di colera che affliggeva la Sicilia in quegli. Nel 1944 un’esplosione nel vicino deposito di munizioni delle truppe americane danneggia l’edificio. La casa natale viene dichiarata monumento nazionale nel 1949: acquistata dalla Regione Siciliana nel 1952, viene restaurata e collegata all’area del pino. Dal 1987 la casa natale del drammaturgo costituisce un unico istituto con la Biblioteca Luigi Pirandello. Riallestita di recente, la Casa Museo Luigi Pirandello custodisce parte del patrimonio materiale appartenuto al grande drammaturgo ed alla sua famiglia: la struttura è provvista di un potente apparato comunicativo, funzionale a valorizzarne il patrimonio immateriale espresso dal suo genio.

L’apparato multimediale di cui è dotato il museo è costituito da postazioni con contenuti audiovisivi d’archivio inerenti tematiche connesse alla vita e alle opere di Luigi Pirandello, che consentono di intraprendere un viaggio divulgativo ed emozionale. I contenuti sono fruibili in lingua italiana con sottotitoli in inglese. Un vialetto permette di costeggiare il vallone del caos e raggiungere il monumento che accoglie le ceneri di Luigi Pirandello. Come espressamente richiesto nelle sue ultime volontà, l’urna cineraria del Maestro è stata collocata dentro una roccia, un macigno prelevato dalla Rupe Atenea e modificato dallo scultore Marino Mazzacurati:

“… sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra nella campagna di Girgenti dove nacqui”

Nel corso della cerimonia per la traslazione delle ceneri, avvenuta Il 10 dicembre 1961, il monumento viene collocato sotto un grande pino ultracentenario, oggi non più esistente: all’ombra di quel pino Pirandello amava soffermarsi a pensare, a dipingere, a riposarsi, a scrivere agli amici.

BIBLIOTECA “LUIGI PIRANDELLO” DI AGRIGENTO

La Biblioteca è un centro multimediale di documentazione sul drammaturgo siciliano, che conserva e offre una notevole varietà di documenti distinti in monografie, materiali rari e di pregio, periodici. Di estremo interesse sono i documenti autografi, in gran parte provenienti dagli eredi di Pirandello: circa 5000 documenti, molti dei quali ancora inediti, tra lettere, copioni teatrali manoscritti e dattiloscritti, frammenti, ritagli di giornali e diversi cimeli personali, in particolare la tessera del partito fascista del 1936, la tessera della Reale Accademia d’Italia, il libretto universitario di Bonn del 1889, il taccuino di Bonn e di Coazze. La biblioteca, inserita nell’Indice Centrale di Roma, ha un archivio telematico collegato al Catalogo Collettivo Nazionale e custodisce circa 20.000 testi, di cui consente il prestito. Ospita mostre itineranti documentarie e fotografiche e produce materiale illustrativo.