
L’antica città di Eraclea Minoa si estende su un bianco promontorio proteso verso un incantevole paesaggio marino.
Fondata dai Selinuntini nel VI secolo, la città entrò presto nella sfera di influenza di Akragas. Dopo l’invasione cartaginese del 409-406 a.C. Eraclea cadde sotto il controllo punico. Con l’avvento dei Romani la città, ricolonizzata da Publio Rupilio nel 132 a.C ., fu coinvolta nelle guerre servili. Dal I secolo a.C. l’archeologia registra un lungo abbandono e una nuova frequentazione soltanto nel V-VI secolo d.C. con la costruzione di una basilica funeraria.
La città era protetta da una imponente cinta muraria, lunga circa 6 km, che abbraccia l’intera estensione dell’altopiano. Gli scavi, iniziati negli anni ’50 del secolo scorso, hanno messo in luce, oltre alle mura, il teatro, la necropoli ed un ampio settore dell’abitato, del quale sono visibili abitazioni risalenti a due diverse fasi costruttive, la più antica del IV-III secolo a.C., la più recente del II-I secolo a.C.
Appoggiato al pendio di un poggio e rivolto verso il mare si trova il teatro, databile al IV secolo a.C. Sul terrazzo sommitale sono visibili i resti di un santuario, dedicato ad una divinità femminile. La cavea è costruita in conci di marna, mentre l’ambulacro attorno all’orchestra è ricavato nella roccia.
All’ingresso dell’area archeologica un piccolo Antiquarium custodisce una selezione significativa di reperti, ceramica figurata, statuette di terracotta e suppellettili, che raccontano la storia della città.