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L’Ekklesiasterion e il cosiddetto Oratorio di Falaride si trovano sul versante meridionale del Poggio di San Nicola, in un’area contigua alla Chiesa omonima e al monastero trecentesco (dove oggi sorge il Museo Archeologico Regionale).
L’Ekklesiasterion, dove si riuniva l’assemblea dei cittadini (in greco, Ekklesia), fu costruito fra il IV e il III secolo a.C. In origine l’edificio doveva avere una forma circolare, oggi rimane solo una porzione della cavea a forma di semicerchio con estremità prolungate e diciannove file concentriche di gradini, disposti in leggera pendenza verso Sud. Un canale (euripo) alla base della cavea serviva per lo scolo delle acque.
Nella parte alta si trovavano un corridoio (ambulacro) e alcuni fori nella roccia forse per l’alloggiamento di un portico in legno.
In basso nulla resta della piattaforma per l’oratore e per le magistrature cittadine, a causa dello smantellamento di età romano-imperiale per la costruzione di una casa con peristilio.
Sulle strutture dell’ekklesiasterion, nel I secolo a.C., fu costruito il cosiddetto Oratorio di Falaride, così erroneamente denominato sin dal XVIII secolo. Si tratta in realtà di un tempietto su podio con cella e atrio di ingresso preceduto da quattro colonne di ordine ionico fra le ante (non conservate). Di fronte si trova l’altare, poco distante da un’esedra semicircolare. L’edificio fu trasformato nel Medioevo in cappella dedicata a Maria Vergine, con l’ingresso ad arco a sesto acuto e con la copertura a volta a crociera ed una monofora sul lato ovest.