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Sulle pendici est della Rupe Atenea, una delle due colline su cui si estende la città di Agrigento, si trova il cosiddetto Tempio di Demetra, databile intorno al 470 a.C.

Oggi i resti del tempio si trovano incorporati all’interno della Chiesa di San Biagio, un edificio di culto di epoca normanna (XII secolo). Soltanto le fondazioni dell’atrio d’accesso al tempio sono ancora ben visibili all’esterno dell’abside della chiesa.

L’edificio templare, privo di colonnato, è costituito da una semplice cella preceduta da un atrio forse con  colonne fra le ante; il tetto era decorato da grondaie per l’acqua piovana a forma di teste leonine.

Il tempio è dotato di un muro di recinto, che serve anche da terrazzamento del ripido pendio; in direzione ovest, si può percorrere una strada che conserva le carraie di età greca.

L’edificio sovrasta le monumentali fortificazioni di Porta I, vicino alle quali, fuori dal circuito murario, si trova il cosiddetto Santuario Rupestre.

A oggi non ci sono tracce dell’altare rettangolare antistante, tipico dei templi greci; lungo il lato nord, fra l’edificio e il costone roccioso, si trovano due altari rotondi, destinati alle offerte rituali.

Da quest’area provengono moltissimi oggetti votivi, riconducibili – insieme a quelli del Santuario Rupestre – alla sfera femminile e – secondo l’ipotesi tradizionale – al culto di Demetra.

Alla luce di nuove ricerche condotte dal Parco Archeologico della Valle dei Templi nel 2000 e della revisione dei materiali provenienti dai precedenti scavi, è stata avanzata l’ipotesi che la divinità venerata nel tempio fosse Artemide.

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