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Il tempio di Ercole (Eracle per i Greci) è il più antico dei templi dorici di Agrigento ed è  edificato intorno alla fine del VI secolo a.C.

La sua attribuzione all’eroe è ritenuta attendibile sulla base di un passo di Cicerone che ricorda l’esistenza di un tempio dedicato a Ercole presso l’Agorà, riconosciuta nell’area immediatamente a Nord.

L’edificio di ordine dorico ha un basamento di tre gradini, su cui poggiavano sei colonne sui lati brevi e quindici sui lati lunghi. Al suo interno il tempio di forma stretta e lunga è suddiviso in: atrio di ingresso, cella e vano posteriore, il primo e l’ultimo con due colonne fra le ante.

La porta della cella è fiancheggiata da due piloni all’interno dei quali una scaletta di servizio conduce al tetto; si tratta di una caratteristica dell’architettura templare agrigentina, presente qui per la prima volta.

il tetto era decorato da grondaie per l’acqua piovana a forma di teste leonine, rinvenute in esemplari di due diverse serie, una della fine del VI secolo a.C. e una dei primi decenni del V secolo a.C.

Ad Est del tempio si trovano i resti dell’altare monumentale e, ancora più a Est,

i resti di un piccolo tempio arcaico, a cui si riferiscono alcune terrecotte architettoniche.

In epoca romana il fondo della cella è suddiviso in tre ambienti per la costruzione di un piccolo edificio di culto; la trasformazione è forse legata al trasferimento del culto di Asclepio all’interno del tempio, dove fu rinvenuta una statua del dio di epoca romana durante gli scavi del 1835.

Numerosi restauri sono stati eseguiti tra il 1922 e il 1924 quando, su iniziativa del capitano inglese Alexander Hardcastle, furono rialzate otto colonne del lato sud sino agli ultimi interventi di tipo conservativo effettuati dal Parco Archeologico della Valle dei Templi.